Si avvicina il momento della dichiarazione dei redditi e il Fisco ha deciso di procedere a un attento controllo delle partite iva, per cercare di scovare quelle ritenute fasulle.
Sotto la lente e sotto pressione
L’avvento del 2015 non ha portato buone notizie per i possessori di partita iva con regime dei minimi. In primo luogo, per via dell’aumento delle imposte, quale la triplicazione del prelievo dell’attività dal 5% al 15%. In secondo luogo, a causa dei controlli che Fisco e Inps hanno deciso di effettuare per accertare quali partite iva siano false.
Novembre, mese caldo
Il bisogno di queste verifiche è emerso a seguito del gran numero di attività avviate a novembre, in un momento in cui era chiaro che a partire dal nuovo anno le cose sarebbero peggiorate. La registrazione di partite iva due mesi prima del cambiamento deve essere quindi sembrato un escamotage per “sfuggire” ai nuovi gravami fiscali.
Chi verrà colpito
Nel mirino tutti coloro che hanno aperto un’attività a novembre 2014, mese che ha registrato un aumento superiore al 15% su base mensile. Oltre al passaggio dal 5% al 15%, anche il regime si sarebbe notevolmente abbassato nelle varie categorie professionali, cosa che avrebbe incoraggiato la creazione di false partite iva, valutate nei primi resoconti in circa 300mila sulle 3 milioni in assoluto attualmente aperte in Italia.
Il riconoscimento di falsità
Il controllo partite iva porterà all’individuazione di quelle false, sulla base delle condizioni seguenti:
- Postazione di lavoro fissa.
- Soglie dell’80% dei corrispettivi dovuti alla collaborazione nell’arco di due anni consecutivi.
- Durata della collaborazione non superiore agli otto mesi annui per due anni consecutivi.
Se due di queste tre si verificano contemporaneamente, allora scatterà la presunzione di subordinazione per i titolari di partita iva non iscritti ad alcun ordine o elenco.
Le conseguenze
Gli effetti per le persone su cui verrà accertata la falsità saranno la regolarizzazione tributaria e la valutazione sull’eventuale opportunità di trasformare l’attività lavorativa da autonoma a dipendente.
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