Come migliorare la FTP in 6 settimane con Trainerroad

Come migliorare la FTP in 6 settimane con Trainerroad

Come migliorare la FTP in 6 settimane con Trainerroad?

Dopo sei settimane di di allenamento con Trainerroad SweetSpot base low volume, ho svolto ieri sera un test FTP per poter proseguire con la seconda fase della preparazione chiamata Building, e nel mio caso ho scelto la specialità adatta alla resistenza, quindi per chi predilige le salite lunghe e le granfondo. Eventualmente si possono scegliere dei percorsi più adatti a chi partecipa a gare brevi e in circuito, dove è richiesta molta potenza per brevi periodi tempo, oppure percorsi di allenamento più adatti a chi deve affrontare delle cronometro, o ache una serie di allenamenti più equilibrati che tentano di stimolare tutte le specialità senza enfatizzarne una in particolare. Ora vediamo come aumentare la FTP con Trainerroad.

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BePro misuratore di potenza di Favero recensione

BePro misuratore di potenza di Favero recensione

E’ entrato in scena quasi in punta di piedi nel mercato mondiale il nuovo misuratore di potenza italiano BePro di Favero, un azienda del Trevigiano. Si tratta di un misuratore installato sui due pedali oppure su uno solo (come il Vector S), ad ogni modo il funzionamento è uguale, solamente che il doppio pedale somma la potenza dei singoli misuratori, mentre il singolo pedale raddoppia la potenza della gamba nel lato in cui viene installato. Nella confezione del singolo misuratore è compreso il pedale opposto. pedali bepro Questo comporta ormai il risaputo “difetto” di fare una misurazione che dipende dal bilanciamento degli arti inferiori. Non tutti pedaliamo 50%-50% e sopratutto a varie intensità di sforzo questo bilanciamento può variare. Poco importa, l’importante è la ripetibilità della misurazione. I due aspetti che rendono questo dispositivo molto allettante e potenzialmente pericoloso per la concorrenza sono sicuramente il prezzo da una parte: 499 il singolo, 749 il doppio; dall’altra parte la semplicissima installazione a prova di imbranato. Grazie a delle specie di dime/adesivi e alle chiavi in dotazione è possibile effettuare una installazione con una bassissima probabilità di commettere errori di serraggio. Quindi la chiave dinamometrica non è necessaria come per altri misuratori. kit installazione BePro chiave dinamometrica BePro confezione BePro L’unita à dotata di una porta microUSB per effettuare le ricariche, con relativo sportellino in gomma per evitare che sporco e acqua possano entrare. porta micro usb BePro Il pod è immerso in una speciale resina, quindi l’involucro che si vede è appositamente studiato per resistere a tutti i tipi di maltrattamento (o almeno si spera). La modalità di comunicazione avviene solamente tramite ANT+ e al momento non è prevista l’opzione Bluetooth a basso consumo energetico, ormai in voga grazie al diffondersi delle applicazione sportive per smartphone. Questo possiamo considerarlo sicuramente una mancanza, ma a volte la semplicità rende un dispositivo meno soggetto a problematiche. Posso portare dell’esempio dello Stages che per i primi mesi ha sofferto di drain-battery dovuto al non spegnimento del bluetooth durante lo stand-by. Le tacchette sono compatibili con le Keo originali, quindi nessun problema. Altra nota positiva la possibilità di scegliere il pedale equipaggiato con il sensore, lato destro o sinistro, credo più per una questione di comodità personale che per una questione di funzionamento. tacchette BePro compatibili look keo Anche se c’è da dire che se si sceglierà di misurare la gamba su cui la potenza è bilanciata maggiormente si rischia una sovrastima dei dati. Nel caso contrario avremo una sottostima dei dati. Problema risolto con l’utilizzo dei 2 sensori su ambo i lati. Anzi in questo caso avremo anche la possibilità di rilevare l’efficienza della pedalata. Il vantaggio di avere il misuratore sui pedali è sicuramente il poterli spostare da una bici all’altra senza modifiche o impedimenti dovuti all’incompatibilità. Dall’altra parte sono più esposti ad eventuali cadute, ma tutto sommato nello shop sono presenti tutti i pezzi di ricambio. Il peso del corpo pedale più pod è di 150 grammi circa, un vero record se pensiamo che un pedale look keo pesa pochissimi grammi in meno, circa 125 gr. Le specifiche di Favero danno come autonomia 30 ore che equivalgono circa a 7 uscite lunghe, non male direi.

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Stages Power Meter: prova e recensione

Stages Power Meter: prova e recensione

Finalmente è arrivato anche il misuratore di potenza Stages e dopo 4 settimane dall’ordine sono andato a ritirarlo presso il negozio “El Coridor”. Sveglia presto per essere là prima dell’orario di apertura.

Torno a casa baldanzoso e via subito in cantina ad installare il nuovo giocattolo. Il tempo di installazione in sé è di circa 2 minuti. Si toglie il pedale, si svita la brugola della pedivella sinistra, si sostituisce con quella dello Stages, si avvita la pedivella e poi si rimette il pedale. Più facile di così… Io ho preso la versione FSA per BB30 in alluminio in quanto ho la guarnitura FSA SL-K in carbonio e non volevo perdere il BB30 mettendo adattatori. E’ anche la versione più economica. Purtroppo questa soluzione vanifica il vantaggio di peso dello Stages che è dato per 20 grammi, in quanto la mia pedivella in carbonio pesa 140 grammi, mentre la pedivella con lo Stages ne pesa 240. Al netto del misuratore quindi ci ho rimesso 80 grammi…. pazienza, mangerò meno pasta. Se avessi messo la guarnitura ultegra, con adattatori ecc avrei sicuramente peggiorato di altro peso, oltre ad essere una soluzione molto più dispendiosa. Una volta installato, si tira la linguetta gialla, si apre lo sportellino della batteria e poi va reinserita. A questo punto ci si può connettere con un Iphone mediante bluetooth 4 e l’applicazione Stages Cycling ci permetterà di aggiornare il firmware, nel caso ce ne sia bisogno. Tutto molto semplice. Subito ho fatto un test comparativo sui rulli, avendo la ruota posteriore con Powertap SL+. Al powertap ho abbinato il garmin 500, mentre lo stages era connesso al mio iphone con l’ottima applicazione Wahoo, che è l’unica o una delle poche che supporta lo stages permettendone la calibrazione. (con strava non è possibile). Appena connesso lo stages ho provveduto alla calibrazione tenendo la pedivella a ore 6, verso il basso e la bici appoggiata al muro. Dalle prime pedalate ho notato subito che lo stages misurava circa 7/10 watt in più rispetto al powertap e subito mi sono venute le paranoie sul fatto che misurando una sola gamba e moltiplicando la potenza x2, potrebbe essere che abbia uno sbilanciamento 53/47% rispettivamente sx/dx. Infatti inttorno ai 130 watt del powertap, lo stages segnava circa 138 watt. (130 x53% x2 = 138). Cercavo allora di allentare la spinta sul pedale sinistro per aumentare la spinta su quello destro e facendo così i valori sui 2 dispositivi erano vicinissimi, però si trattava di una situazione innaturale. La cadenza era superiore ai 90 rpm. Stavo chiaramente “barando” e sicuramente la pedalata non era redditizia svolta in quel modo. Appena ho aumentato la potenza ecco che i valori sono diventati praticamente identici tra i due misuratori, questo ad indicare che ho una spinta uniforme 50/50% non appena diminuisce la cadenza e aumentano i wattaggi. Come si può vedere dal grafico che ho allegato, dove si vedono le piccole parti che misurano la stessa potenza è laddove diminuivo intenzionalmente la potenza sul pedale sinistro, mentre c’è una parte di alcuni minuti dove la potenza è più alta e le potenze si sovrappongono. (la linea di colore ciano è lo Stages)

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Perchè conviene pedalare agili

Perchè conviene pedalare agili

Questo articolo è tratto dall’ottimo sito http://www.aegsporting.com e non faccio altro che copiare-incollare qui il lavoro di Paolo Alberati.

Ce lo dicevano da bambini, quando alle prime pedalate fatte in bici da bordo strada ti urlavano <vai agile!> e qualcuno ci aggiungeva pure <…e mangia>. Il motivo di tali raccomandazioni? Nessuno se lo chiedeva: lo facevi e basta.

Lo dicono ancora oggi i vecchi “saggi” del ciclismo, che quando si ragiona di preparazione alle corse basandosi solamente sull’esperienza e non sulla scienza, si raccomandano di iniziare d’inverno <con un mese di agilità. Guai, sino alle feste di Natale, mettere il 53!>. Le ragioni tecniche di questa proposta di allenamento? Non le hanno mai spiegate, ma <così si faceva una volta> e secondo loro così dovremmo fare anche oggi.

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